Giocare a scacchi contro il computer è un buon metodo per imparare?

La risposta è sì, senza dubbi! Ma cerchiamo di capire perché penso che giocare a scacchi contro l’intelligenza artificiale del computer sia davvero un ottimo metodo per imparare il gioco.

Umano vs computer

Giocare a scacchi contro il nostro pc è sicuramente un ottimo allenamento, è utile per imparare le regole se ci approcciamo al gioco le prime volte, è utile per migliorare il nostro gioco da principianti in poco tempo, infine è utile anche se siamo dei bravissimi giocatori e vogliamo confrontarci con un avversario molto analitico, magari meno fantasioso di un giocatore in carne e ossa, ma sicuramente bravo e corretto.

Scacchi e computer per migliorare

Molti buoni e grandissimi giocatori si cimentano quotidianamente nelle partite contro l’intelligenza artificiale per migliorare singoli aspetti del proprio gioco. Un po’ come un calciatore che si ferma dopo l’allentamento a tirare le punizioni con la barriera finta, o un tennista davanti allo spara-palline che prova e riprova il rovescio. Ad esempio, tutti i computer preferiscono un certo tipo di gioco e di apertura, mentre non ne usano altre. Se siamo dei novizi, non ce ne accorgeremo neppure, ma i giocatori esperti ne sono consapevoli e si allenano di conseguenza.

Il computer non ti mette pressione

Se allenarsi a giocare a scacchi contro il computer è molto utile dal punto di vista tecnico, al contrario può essere nocivo da un punto di vista umano, perché ci abitueremo ad avere davanti una macchina priva di emozioni, che non ci mette pressione. Avere un giocatore in carne e ossa dall’altra parte della scacchiera è tutta un’altra questione: a volte può metterti soggezione soltanto con uno sguardo o con un colpo di tosse. Ma questo non vuol dire che giocare a scacchi contro il computer sia un male, soltanto dobbiamo alternare intelligenza artificiale e naturale.

La disponibilità infinita del computer

Personalmente, ho imparato a giocare a scacchi da bambina, e il computer è stato un grande alleato della mia crescita di giocatrice. Non era facile, a quell’età, trovare altri bambini con i quali condividere una passione così “noiosa”, ma soprattutto volevo giocare in continuazione e non potevo rompere le scatole tutto il giorno agli adulti, che al contrario di me avevano mille incombenze da fare. Ecco, uno dei grandi vantaggi del computer è che non dice mai di no a una bella partita a scacchi, possiamo allenarci di giorno e di notte, quando vogliamo, con un semplice clic.

I giocatori sono diversi e i computer sono diversi

I computer non sono tutti uguali, allo stesso modo i giocatori-computer. Esistono software per quasi tutti i giocatori, con i quali possiamo scegliere il nostro livello di gioco, e software molto sofisticati che hanno in memoria migliaia, anzi milioni di partite giocate e riescono a prevedere anche le mosse più creative, impegnando così i migliori giocatori del mondo. In rete possiamo insomma trovare qualunque tipologia e livello di giocatore artificiale contro il quale competere, basta una breve ricerca su Google.

Tornando alla domanda principale, la risposta è che sicuramente allenarsi a giocare contro il computer e l’intelligenza artificiale è molto utile per imparare e per migliorarsi – quando e dove vogliamo, senza bisogno di portarci dietro la scacchiera, basta uno smartphone – ma il gioco tra persone “vere” è tutta un’altra cosa.

Le emozioni e il confronto costruttivo che possiamo avere con un altro giocatore in carne e ossa non saranno mai replicabili con un robot. Anche se il robot è molto più bravo di noi, come spesso accade.