Perché sempre più persone vogliono diventare professionisti di videogiochi?

Un tempo, fino a pochi anni fa, i videogiochi erano puro divertimento, un modo come un altro di passare il tempo libero, a casa da soli oppure in compagnia degli amici. Non esistevano tornei milionari, non c’era competizione e il joystick non era certo uno strumento di lavoro. Oggi è cambiato tutto.

Dal divertimento al professionismo

Forse qualche ragazzino utilizza la scusa del professionismo per stare più tempo possibile davanti alla console, dicendo a se stesso e soprattutto ai propri genitori che la carriera da gamer passa attraverso il duro lavoro, ore e ore di applicazione per diventare il più forte di tutti. Forse qualcuno di questi ha ragione: e se non fosse soltanto una scusa?

Campioni giovani per e-sport dinamici

Il mondo dei videogiochi corre veloce come la tecnologia, ogni anno esce la versione più aggiornata (in termini di grafica e di giocabilità) di quasi ogni titolo, specialmente quando parliamo di sport, e soltanto le menti più rapide e digitalizzate riescono a tenere il passo. Vediamo infatti professionisti del gaming sempre più giovani sbancare tornei internazionali e spopolare su Youtube e sui social. I campioni mondiali di Fortnite, ad esempio, non arrivano a 16 anni – e sono già milionari, ricordiamolo!

Quanto conta l’età negli e-sport

Gli e-sport, così come gli sport tradizionali, sono (per lo più) davvero democratici: questo significa che va avanti il più forte, celebrità e soldi toccano a chi riesce a dimostrare di valere tanto, di guadagnarsi ogni applauso e ogni visualizzazione. Ecco, pensiamo allora  a quanto può essere allettante per un ragazzo di dodici o quindici anni diventare di colpo indipendente e adulto facendo ciò che gli piace di più al mondo. Fino al giorno prima magari doveva lottare con sua madre per poter giocare altri dieci minuti a Fortnite o a Fifa, e oggi invece lo pagano per farlo. Mica male, eh?

E-sport: lavorare che passione

Quante volte ho sentito mia madre ripetermi: se fai quello che ti piace, non lavorerai un solo giorno della tua vita! Be’, indubbiamente ha ragione, ma non è per nulla semplice. Nel mio caso, ci sto provando, ma quanti aspiranti cantanti o calciatori non sono riusciti a realizzare i loro piani? Forse con gli e-sport è più semplice, almeno per ora, e per molti ragazzi rappresentano davvero un sogno, un modo per esprimere il proprio potenziale e riuscire a tirarci fuori uno stipendio – e in alcuni casi un vero patrimonio.

Impegno e sudore per il giusto riconoscimento

Tutti noi aspettiamo un riconoscimento per quello che facciamo, fin da quando siamo piccoli: un bel voto a scuola, il superamento dell’esame e la laurea all’università, lo stipendio e la promozione a lavoro. Ecco, la stessa cosa accade negli e-sport: un motivo per dedicarsi anima e corpo a questo sogno.

Con la speranza di non svegliarsi troppo tardi e dirsi che forse era meglio continuare gli studi.

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