Quanto devi essere bravo per diventare un vero gamer?

È una domanda da un milione di dollari, ma se hai la risposta giusta potresti vincere anche di più. I veri gamer, quelli che danno dimostrazione delle proprie doti su Twitch o su Youtube e sono seguitissimi, vincono tornei su tornei e non hanno rivali con il joystick in mano. Non si tratta di sbancare a casa tra amici, ma di competere a livello planetario.

Tanti gamer, tanta competizione

L’industria dei videogiochi stima che nel mondo ci sono più di 3 miliardi di persone che giocano ai videogiochi. Tre miliardi sono quasi la metà della popolazione mondiale, questo significa che togliendo dal nostro conto gli anziani e i bambini, quasi tutti giocano ai videogames, su diverse piattaforme, dal pc allo smartphone, dalle console alle sale giochi. Ecco, questo è il nostro terreno di gioco, partiamo da qui.

Chi gioca per hobby e chi per lavoro

Dei 3 miliardi di giocatori, non tutti ovviamente pensano di farne un lavoro: la stragrande maggioranza dei giocatori infatti usa i videogames e gli e-sport soltanto per diletto personale. Questo significa che, se vogliamo diventare dei veri gamer professionisti, non dovremo competere con mezzo mondo, ma è vero anche che più persone giocano, più dovremo essere bravi noi per fare la differenza.

Come si diventa veri giocatori?

Le competenze richieste a un gamer spaziano dalle abilità fisiche a quelle cerebrali: sicuramente i giocatori più forti hanno abilità innate di coordinazione tra vista e movimento, tra occhio e mano (un po’ come un pianista), capacità che possiamo certo esercitare nel tempo con l’allentamento. Dovremo avere anche eccellenti riflessi e ovviamente un certo tipo di intelligenza. Oltre a una conoscenza perfetta del gioco e delle sue dinamiche.

L’allenamento di un gamer professionista

Un gamer vive proprio come uno sportivo, e d’altra parte qui parliamo proprio di e-sport: allenamento quotidiano, dalle 8 alle 11 ore tutti i giorni, preparazione rigorosa e specifica. Ogni gamer di un certo livello infatti è seguito da un allenatore che analizza i punti di forza e i punti di debolezza, aiutando gli “atleti virtuali” a migliorare e a gestire il gioco in ogni suo aspetto. Oltre alla preparazione fisica, infatti, è molto importante anche quella mentale, perché una distrazione o un momento di rabbia possono compromettere un intero torneo.

Le opportunità di carriera per i gamer, nel settore degli e-sport, oggi sono molto grandi, perché è un’industria in forte espansione e anche molto ricca, ma è importante che i giocatori seguano uno stile di vita sano e che trovino un equilibrio, cosa non scontata quando parliamo di ragazzi giovani che hanno deciso di dedicare la propria carriera e il proprio futuro ai videogames.