3 videogiochi queer a cui dovresti giocare

Per moltissimo tempo, almeno finché ne ho memoria, i videogiochi sono stati il regno invalicabile delle persone eterosessuali, e a pensarci bene le persone queer non si sono mai sentite rappresentate dai personaggi dei videogames. Un Super Mario gay o una Lara Croft transessuale non erano neppure immaginabili con tutta la fantasia del caso. Forse soltanto un gioco, a memoria, poteva incontrare le preferenze della comunità LGBTQ+, The Sims. Ma per fortuna i tempi sono cambiati.

Adesso che l’industria dei videogiochi supera di gran lunga come fatturato quella della musica e dei film, l’attenzione dei produttori ha ampliato gli orizzonti e si è rivolta anche a un universo fino ad oggi trascurato: i giocatori infatti non sono tutti bianchi ed etero. Alcuni dei più grandi giochi dell’ultimo decennio hanno caratterizzato i propri personaggi con connotazioni queer. Vediamo quali sono.

The Last of Us

Eccoci nell’epopea apocalittica che ospita una delle rappresentazioni LGBTQ+ meglio riuscite dell’industria del gioco: pensiamo subito infatti al mitico personaggio di Ellie. The Last of Us infatti racconta una storia molto tenera, quasi commovente e a tratti sensuale sull’amore giovane e difficile da esprimere. Nel sequel Last of Us 2 il personaggio di Ellie si evolve, stupendo anche i giocatori più esperti, rendendo l’identità lesbica del personaggio come aspetto centrale della narrazione e introducendo anche un personaggio trans, ovvero Lev. Certo, The last of Us non è una storia a lieto fine, le sue ambientazioni tetre non hanno niente a che vedere con il mondo colorato del gay pride, ma vale la pena provarlo.

Assassin’s Creed Odyssey

Anche Ubisoft, celeberrimo sviluppatore del gioco, ha offerto ai suoi gamer una scelta molto ampia di identificazione per quanto riguarda i personaggi che popolano la famosa saga di Assassin’s Creed. In principio potevamo per esempio scegliere il sesso del personaggio – soltanto tra maschio e femmina – ma con l’evoluzione e l’uscita di Odyssey,  ambientato nell’antica Grecia, la scelta è stata aperta: gay, etero, bisessuali e pure asessuati, ma per lo più nelle missioni secondarie. Infine, con Assassin’s Creed Valhalla, il personaggio principale Eivor, a scelta uomo o donna, può innamorarsi di persone di entrambi i sessi. Un’evoluzione niente male per l’industria dei videogiochi.

Tell me Why

Ecco uno dei primi giochi a mettere in scena un personaggio principale transgender. Nel gioco abbiamo il controllo dei gemelli collegati telepaticamente, Tyler e Alison, che tornano nei luoghi dell’infanzia dopo la morte della madre avvenuta dieci anni prima. Tayler è una delle migliori e autentiche rappresentazioni del mondo trans, e il gioco affronta temi molto pesanti con un coraggio straordinario, schivano la pioggia di critiche che sono arrivate prima e dopo la fase di sviluppo. Tanto coraggio va sicuramente premiato!

Questa è la nostra rassegna dei 3 migliori videogiochi che dovremmo provare, perché l’esperienza di gioco è superlativa e perché ci aiutano ad avvicinarci e a prendere confidenza con un mondo che per troppo tempo è rimasto ai margini della nostra società.